<>Progetto sperimentale: Liceo Economico Sociale INTERNAZIONALE “Inter-LES”. 

 Bandiera Italiana    Bandiera Inglese    Bandiera Cinese

Perché un Liceo Economico Sociale INTERNAZIONALE?

Il progetto del Liceo Economico Sociale Internazionale si inserisce nel dibattito sulla scuola secondaria del 2000: sugli obiettivi da perseguire, sulle metodologie da utilizzare, sulle competenze da sviluppare, sulle conoscenze da far acquisire.

Nella raccolta di studi “È tempo di cambiare. Nuove visioni dell’insegnamento/apprendimento nella scuola secondaria”, a cura di Clotilde Pontecorvo, Antonella Fatai, Amelia Stancanelli (2016), viene sottolineato che un «aspetto considerato in tutti i contributi riguarda il confronto internazionale. Ci si trova qui davanti a due condizioni diverse: la prima riguarda gli insegnamenti comuni a più culture quali l’insegnamento della lingua madre, della lingua straniera, della matematica, delle scienze naturali e della storia; una seconda condizione può riguardare invece gli insegnamenti a noi peculiari come quello della filosofia o delle scienze umane e sociali».

Il curriculum del Liceo Economico Sociale Internazionale rientra proprio in questo contesto, coniugando lo studio di discipline comuni all’istruzione internazionale e di discipline specifiche della nostra tradizione educativa.

Le metodologie metteranno lo studente al centro del processo di apprendimento attraverso l’uso di attività laboratoriali.

Il Liceo Economico Sociale Internazionale adotta il quadro orario e il profilo di competenze del Liceo Economico Sociale, aggiungendovi l’apertura al contesto internazionale, al fine di formare un atteggiamento orientato al confronto e alla crescita culturale.

Pertanto

  • lo studio dell’inglese avrà come obiettivo l’acquisizione delle competenze linguistiche e analitiche in campo economico;
  • la seconda lingua sarà il cinese, affinché gli studenti imparino a conoscere e a confrontarsi con una delle più importanti economie del mondo, con cui sempre più vengono effettuati scambi commerciali e culturali;il conversatore, in questo caso, è garantito dall’istituto attraverso una convenzione con l’Istituto Confucio
  • lo studio della lingua e della letteratura italiana sarà effettuato in modo comparato, sia nella parte linguistica, sia nella parte letteraria, per aumentare la consapevolezza del confronto con le altre lingue e culture;
  • lo studio della storia e della geografia nel primo biennio comprenderà un approfondimento della conoscenza delle antiche civiltà dell’Oriente;
  • lo studio della storia dell’arte avrà un carattere internazionale e porterà a conseguire competenze nell’ambito dei beni culturali e del turismo, anche in relazione al mondo cinese.

Nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa agli studenti verrà data la possibilità di seguire corsi facoltativi per conseguire:

  • le certificazioni Business Preliminary (BEC Preliminary) Livello B1 e Business Vantage (BEC Vantage) Livello B2, rilasciate dalla University of Cambridge ESOL Examinations e che perseguono i seguenti obiettivi: lavorare all’estero; lavorare con organizzazioni internazionali nel proprio paese; studiare argomenti di natura commerciale insegnati in inglese;
  • la certificazione ECOLE (Economic Literacy for Empowerment), promossa da RepubLit s.r.l., che rappresenta una risorsa spendibile in termini di educazione economico-finanziaria; alternanza scuola-lavoro; certificazione delle competenze acquisite; orientamento in uscita;
  • gli International General Certificate of Secondary Education (IGCSE), attestati rilasciati dalla University of Cambridge International Examinations (CIE) che favoriscono l'accesso a oltre 100 atenei di tutto il mondo; le discipline oggetto degli esami IGCSE potrebbero essere English as a second language ( codice 0510), Art and photography, Economics, Travel and tourism, Enterprise, Drama;
  • il First Certificate in English (FCE);
  • l’HSK 2 (certificazione in lingua cinese).

Perché un Liceo Economico Sociale in cinese?

Il cinese è la lingua più parlata al mondo, la più parlata tra le lingue orientali, usata correntemente da oltre un miliardo e trecento milioni di persone, equivalente a un quinto circa della popolazione mondiale. Inoltre, è la prima lingua di numerosissime comunità cinesi sparse sul territorio nazionale che, come in molti altri paesi, mantengono integre le proprie tradizioni linguistiche e culturali.

Il mandarino (lingua ufficiale della Repubblica Popolare Cinese), è diventato fondamentale nel panorama economico mondiale, data la posizione strategica e primaria che la Cina occupa non solo nell’economia, ma anche nell’ambito geopolitico internazionale: conoscere il cinese significa non solo avere una marcia in più nel mondo del lavoro, ma anche una consapevolezza più profonda della società multiculturale e multietnica in cui tutti viviamo, un senso di cittadinanza mondiale che supera i limiti dell’eurocentrismo.

In anni di apertura e ampliamento dei confini e dei mercati, che vedono un’accelerazione dei flussi migratori, commerciali e culturali, allargare lo studio delle lingue straniere guardando al lontano Oriente sembra essere, dunque, una scelta coraggiosa.

La Cina deve essere vista soprattutto come un’opportunità, la più importante dei prossimi anni, perché è la Cina stessa che vuole dialogare, commerciare, cooperare soprattutto con l’Europa e, certamente, con l’Italia, con la quale condivide un periodo importante di storia, nelle figure di Marco Polo e di Matteo Ricci.

Già negli Stati Uniti e in Inghilterra, l’apprendimento del mandarino avanza oggi a passi da gigante fin dalle scuole elementari. In base ai dati ufficiali, si stima infatti che gli studenti stranieri che ogni anno si recano in Cina per motivi di studio siano più di 160 mila, la maggior parte dei quali provenienti dai Paesi limitrofi e dagli Stati Uniti.

Sul versante opposto, a fronte di decine di migliaia di studenti cinesi presenti nei Paesi europei, in Italia le stime ufficiali degli ultimi anni indicano solo un numero inferiore alle 1.000 unità (in realtà solo al Politecnico studiano più di 800 studenti).

In Cina, inoltre, si contano ogni anno 4 milioni di neolaureati, insieme al più alto numero di scienziati e ingegneri al mondo.

Queste cifre indicano chiaramente che la prossima sfida cinese non sarà sul minor costo del lavoro, ma sulla creazione di nuove figure specializzate, con un elevato tasso di scolarizzazione, una formazione strutturata e un’esperienza all’estero, capaci di competere a livello globale.

L’introduzione del cinese offrirà nuove sfide e opportunità formative e lavorative a studenti che già adesso si confrontano con lo studio di questa lingua, privatamente o attraverso corsi scolastici, ma extracurricolari. Il cinese studiato a scuola abbatte i costi, talora proibitivi, e garantisce conoscenze di base sulle quali sarà più facile innestare corsi di perfezionamento specifici.

Inoltre, esso consentirà alla seconda generazione italo – cinese di mantenere e potenziare i contatti con le proprie radici linguistiche e culturali, senza essere costretti a rientrare in Cina per lo studio della lingua; tutto ciò in un contesto, quello studentesco, che, superando pregiudizi e differenze, favorirà una più efficace interazione tra persone e culture diverse.

Perché un INTER-LES inglese/cinese al Convitto nazionale Umberto I ?

Perché l’istituto, da sempre, ha una forte vocazione interculturale e plurilingue (Licei Classici Europei francese Esabac e tedesco, licei scientifici internazionali a opzione lingua spagnola e cinese, Liceo Cambridge International) e nel corso degli anni numerose famiglie hanno avanzato richieste in merito.

In particolare i nostri studenti della scuola secondaria di I vorrebbero avere l’opportunità di proseguire il loro ciclo di studi con un indirizzo profondamente differente rispetto a quelli già attivati. Forte la richiesta di studi in ambito economico-giuridico e linguistico ( lingue altre: cinese, russo, giapponese).

Il Convitto, con il centro residenziale e l’ospiteria, inoltre permette di organizzare scambi di studenti e docenti con la Cina a costi più contenuti ( 85 posti disponibili ).

Il Convitto nazione UMBERTO I è, inoltre, AULA CONFUCIO, inaugurata il 15 Maggio 2015.

Le Aule Confucio sono punti di riferimento per lo studio della lingua e della cultura cinese presso le scuole medie inferiori e superiori del territorio che collaborano con gli Istituti Confucio. Nel mondo sono presenti circa 650 Aule Confucio, di cui 153 in Europa e 20 in Italia.

Esse realizzano, sotto la supervisione dell'Istituto Confucio di appartenenza e con il supporto di Hanban, attività didattiche e culturali volte a favorire lo sviluppo dell'insegnamento e dello studio della lingua cinese, nonché occasioni di scambio interculturale fra Italia e Cina. 

Il Convitto nazionale UMBERTO I , inoltre, è:

  • dal 2012 nella rete regionale USR Piemonte - Istituto Confucio “Scuole che insegnano il cinese”
  • dal 2016 all’interno del un Gruppo operativo di consulenza e supporto per la diffusione dell’insegnamento/apprendimento della lingua cinese nelle scuole italiane (Prot. MIUR n. 71 dell’8/02/2016)
  • dal 2016 nella rete “Polo delle Istituzioni Educative Statali per la diffusione della lingua e della cultura cinese” con capofila il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma;
  • soggetto promotore di prime esperienze di ALTERNANZA scuola-lavoro in Cina ( Pechino) con la collaborazione del Politecnico di Torino

In particolare la grande esperienza soprattutto nei confronti dell’insegnamento la lingua cinese si concretizzerebbe attraverso:

  • lo studio del cinese ed il conseguimento della certificazione HSK in Cina ( presso la EAST CHINA NORMAL UNIVERSITY SHANGHAI ) .
  • Un sostegno economico per gli studenti attraverso le Borse di studio, dall’HANBAN cinese, garantite dall’essere un istituto “AULA Confucio”
  • la programmazione di un soggiorno-studio di tre settimane alla fine della classe IV presso EAST CHINA NORMAL UNIVERSITY, Università di Shanghai, già convenzionata con il Convitto Umberto I.

Liceo Economico Sociale

1428
Studenti
143
Docenti
81
Educatori
123
Personale ATA

Contatti

Convitto Nazionale Umberto I
Via Bligny 1 bis - Via Bertola 10 10122 Torino
CONVITTO C.F.: 80088620010
LICEI C.F.: 97863790016

Sede +39 011 4338740 / 4396735
via Bertola +39 011 5217976
convittonazionale@cnuto.it
convittonazionale@pec.cnuto.it
www.cnuto.edu.it

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